Serie A ai nastri di partenza 24/25: Conte e Motta rincorrono l'Inter

Pieno settembre 2024. La Serie A è ricominciata, eccome. C'eravamo lasciati col trionfo dell'Inter di Inzaghi, uno degli Scudetti più meritati di sempre, concorrenza stradominata e totale estati nerazzurra col titolo della seconda stella arrivato nel derby col Milan, il quinto vinto consecutivo, costato caro a Stefano Pioli, oggigiorno da CR7 in Arabia con l'Al Nassr. Un'Inter che rischiava ombre sul suo futuro, col fallimento della compensazione del debito Zhang. Ma chiusa l'era orientale, la palla è passata ad Oaktree un fondo che, ereditando la società nerazzurra, ha avuto tutto l'interesse e la lungimiranza di non smontare quanto di sportivamente costruito e negli ultimi anni, confermare in blocco l'organigramma precedente ed anzi, premiare Marotta oggi addirittura presidente del club. 

Inter che dunque ha potuto puntellare ed in grande stile una rosa già d'assoluto livello tra Taremi e Zielinski, rosa che adesso ambisce dopo tanti anni di continuità Inzaghi all'ultimo step, tornare a sognare in Europa. Parte chiaramente coi favori del pronostico anche in campionato, nonostante qualche prestazione sorprendentemente vanitosa e balbettante. Ma occhio alle concorrenti. La Juve ha investito, tanti volti nuovi, nuovi come la filosofia di Motta che corona con la grande chiamata bianconera quanto miracolosamente seminato a Bologna. Ci vorrà tempo per ingerire però la nuova filosofia, ecco che c'è già qualcun altro che sente eccome l'odore del sangue. Qualcuno che come pochi sa scuotere e far risorgere ambiente depressi in pochissimo tempo: parliamo naturalmente di Antonio Conte e del suo gran ritorno in Serie A, adesso in una piazza così calorosa come Napoli, forse quel di cui aveva più bisogno in questo specifico momento della sua carriera. Nonostante grana Osimhen, ADL ha speso e supportato il pretenzioso allenatore come non mai: oltre a figlioccio Lukaku, ecco McTominay, Neres e Buongiorno, colpi per un totale di quasi 150 milioni di euro spesi. La rinascita del Napoli, non a caso già partito forte, motivato ed a spron battuto. 

Alla griglia di partenza ecco dunque le prime tre annoverate. Poi c'è senz'altro il Milan che ha completato la rivoluzione dell'estate precedente affidandosi ad un Fonseca tecnico che, per riconquistare affetto di una piazza originariamente scettica sul suo profilo, ha vinto derby riscattando annate di disastrose stracittadine. Milan che ha puntellato ciò che mancava l'anno scorso, ma non vanta più Maldini né mediana dell'era scudettata, tempi 2022. Guai a togliere dalle più grandi l'Atalanta alla nona edizione dell'era Gasp che, avrà pur perso Scalvini e Scamacca per drammatici crociati così come Koopmeiners passato alla Juventus, ma sa rimescolare come nessuno: ha reinvestito e sarà senz'altro ancora protagonista a grandi livelli, ambendo ad un nuovo piazzamento Champions. D'altronde programmazione perfetta: completato il Gewiss, stadio di proprietà e gioiellino assoluto. Infine, tra le più nobili, mai escludere le romane. Che per quanto sta accadendo, meriteranno un capitolo di narrazione a parte.