Non basta eterno Ibra. Il solito Milan si specchia e cestina 2 punti chiave: 1-1 al Franchi

Nonostante il solito eterno e sontuoso Zlatan, il Milan dimostra tutte le sue debolezze mentali, specchandosi e giocando col fuoco, cestinando due punti chiave alla luce dell'uomo in più. Apre Rebic, pareggia Pulgar: 1-1 al Franchi. Un punto che rinforza morale e salvezza per Iachini, due punti persi che arrestano rincorsa europea e campionato di Stefano Pioli. La Champions? L'Atalanta? Utopia, niente di più. 

LA GARA Partita frizzante, come doveva essere, sin dalle prime battute. Più palle gol viola, solita transizione difensiva da rivedere per il Milan. Poi arriverebbe invece il vantaggio rossonero, condizionale d'obbligo perché il Var annulla per presunto fallo di mano un gol monumentale di Ibra. Il Milan nella ripresa timbra col solito Rebic, sfruttando erroraccio in disimpegno di Caceres. Partita che sembra incanalarsi sui binari giusti, con l'espulsione del viola Dalbert. Ma la Fiorentina ha il merito di non disunirsi, il Milan il gran demerito di specchiarsi sugli allori, palleggiando senza raddoppiare. Entra l'ex Cutrone, cattiveria e movimenti e tanto da dimostrare ad una dirigenza che l'ha scaricato. Vlahovic fa le prove generali, Romagnoli commette dubbio fallo da rigore che Pulgar trasforma e fa 1-1. Finisce così, con la Viola addirittura a sfiorare il colpo grosso con l'uomo in meno. Male Milan, malissimo.