Estasi Lipsia, altra splendida realtà: 3-0 al Tottenham, Mourinho ceneri e macerie

Super Lispia. Quarti di finale di Champions. Una delle sorprese europee, la bontà di un progetto giovani partito anni fa, la bontà degli investimenti firmati Red Bull, il successo di costruzione e progettazione. Ed è giusto così, è giusto tessere le lodi anche per loro, per Werner e compagni, non solo quelli per una fantastica e sontuosa Atalanta. 

Il Lipsia rispetta i pronostici, annienta con sicurezza ogni fantasma dovuto comunque ad un avversario chiamato Tottenham Hotspur, regola e passeggia sulle rovine degli Spurs, pietosi e desolanti, distrutti da emergenze, infortuni e disastrosa cura Mourinho. Finisce 3-0 in Germania, dopo l'1-0 di Londra: apre subito una doppietta di Sabitzer, poi la gestione, un Tottenham disordinato, sconclusionato e stremato, nel finale la ciliegina sulla torta firmata Forsberg, 3-0 e risultato in cassaforte. Il giovane Nagelmann umilia il veterano Mourinho. Quarti di finale e lotta al titolo col Bayern in Bundes, crescita esponenziale anno dopo anno: standing ovation. 

Dall'altra parte il fallimento totale, quello di Mourinho che alla prima stagione di Tottenham nonostante infortuni avrebbe potuto fare molto, molto di più. Fuori dalla Coppa d'Inghilterra, fuori dalla Coppa dei Campioni in questa maniera, desolante ottavo posto e cinquine su cinquine in Premier. Più un presidente che ha distrutto in blocco un ciclo e cacciato un tecnico come Pochettino in grado di portare gli Spurs in finale dopo anni di successi, il walzer del fallimento è fallito. Ripartire da ceneri e macerie sarà molto difficile.