El Shaarawy, polivalenza e classe: storia e ritratto del Faraone

Nella nostra sezione “ritratti”, footballstation.it ha deciso di inserire un nome non proprio scontato, ovvero quello di Stephan El Shaarawy. La parabola del Faraone è particolare, con picchi alti toccati ma anche con qualche “caduta” sul più bello, quando c’era da compiere quel passo decisivo per innalzarsi all’elité del calcio europeo, salto di qualità non avvenuto soprattutto per problematiche di carattere fisico.

Nella stagione 2012/2013, la seconda al Milan, è ricca di emozioni. El Sha, l’annata precedente, aveva già esordito in rossonero, siglando anche alcune reti, in un team ricco di campioni e stelle, prima di addi dolorosi e partenze illustri - Ibra e Thiago Silva su tutti -.

Senza se e senza ma, l’ultimo anno con giocatori in tutte le parti del campo dalla classe e dalla personalità cristallina per il Milan che ha pian piano iniziato un declino, durato anni, fino all’arrivo di Stefano Pioli, in grado con la qualificazione in Champions prima e con lo Scudetto poi di risollevare in maniera vincente e vigorosa la storia recente rossonera.

Tornando a noi, senza troppi giri di parole, El Shaarawy la prima vera stagione da titolare col Milan è devastante, nello specifico nella prima parte di stagione segna 14 gol, numeri strabilianti. Il gol allo Zenit in Champions League è meravigliosamente incredibile, un’azione costruita in maniera clamorosa da campione. Nella seconda parte di stagione non mantiene alte le aspettative, riesce comunque a insaccare il suo primo gol nel derby contro l’Inter. Arrivano poi gli anni bui ricchi di infortuni, ai quali seguono il trasferimento al Monaco sino all’approdo alla Roma, con cui inizia alla grande con un gol di tacco al Frosinone, fino ad arrivare alla doppietta micidiale contro il Chelsea, nel magico anno giallorosso della semifinale di Champions League, al trasferimento in Cina e all’approdo nuovamente alla Roma.

Riassunta in maniera molto sintetica la sua carriera, va detto che El Sha ha iniziato molto presto a farsi conoscere al grande pubblico, un pò come accaduto per Mario Balotelli, anche perché è riuscito quasi subito a imporsi in maniera qualitativa ma allo stesso tempo concreta, infatti ha probabilmente raggiunto il suo prime in ambito di prestazioni ma soprattutto di “impressione di essere un fenomeno” nella prima parte stagionale della seconda annata al Milan, sfornando guizzi e giocate di classe anche in Champions League. Da ricordare a tal proposito, anche se avvenuto all’andata degli ottavi di finale, l’assist maestoso contro il Barcellona che sancisce il 2-0: tecnica, padronanza e lucidità. Va poi detto che El Sha si è presentato al grande calcio quasi come una luce di speranza in un momento in le stelle del calcio italiano, soprattutto nei ruoli di fantasia, avevano appena appeso o stavano appendendo gli scarpini al chiodo, in un periodo non idilliaco del calcio nostrano El Sha sembrava quella fiamma capace di ardere nei grandi palcoscenici. Il fuoriclasse tricolore. Così non è stato, ma la sua carriera è stata comunque ricca di gesta che in pochi possono permettersi come il gol alla Samp con la maglia della Roma, la squadra che è diventata per lui casa e che, dopo gli ultimi accadimenti, ha mostrato grande empatia per lui, anche perché nonostante sia sempre stato il classico esterno d’attacco - negli ultimi anni con Mourinho ha arretrato la posizione - per i lupi ha esternato dedizione e impegno alla causa, e pertanto nonostante il legame col Milan possiamo affermare che il rapporto con i romanisti è magico. Più che dire quel che poteva essere e non è stato, in maniera molto coerente e obiettiva, mi sento di poter dire che El Shaarawy senza dubbio poteva e doveva per i propri mezzi ottenere dei trofei importanti, ma ciò non toglie che ha comunque tirato fuori dal cilindro pezzi pregiati che in pochi possono permettersi, sapendosi fare amare dalla Roma e dal calcio italiano.

El Shaarawy è stato ed è un giocatore forte, diventato polivalente grazie alla sua tenacia, che è tutt'ora una figura importante e qualitativa del nostro calcio.