Il valore aggiunto, Brescia: Sandro Tonali, il futuro azzurro

di Matteo Corona

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Il Brescia non sta vivendo una stagione certamente facile. La brutta sconfitta con il Sassuolo, ha costretto nuovamente la squadra a rimanere nell’ultima posizione a quota 16 punti. Il rammarico è forte in casa Rondinelle, questo per vari aspetti. Spesso, i biancazzurri hanno sfornato prestazioni di livello e qualità, anche contro le big della Serie A. Ed è propri qui che emerge il rammarico principale: performance importanti, ma non accompagnate da punti. L’acquisto di Mario Balotelli non sta portando i frutti desiderati. Donnarumma, invece, dopo lo sprint di inizio stagione, sta mancando. Difensivamente si commettono troppi errori in fase di posizionamento, il cambio Corini-Grosso e di nuovo Corini ha portato solo confusione. Ci sentiamo di affermare che, una delle poche note positive, è la luce in mezzo al campo di Sandro Tonali.

Centrocampista moderno, ma per certi versi tradizionale. Paragonato a Pirlo - anche per la somiglianza - lui ha sempre ribadito la sua grande ammirazione per Ringhio Gattuso. Già, perché, il numero 4 delle Rondinelle, è dotato di un intelligenza importante nell’anticipo e di una cattiveria agonistica notevole nello strappare e rubare i palloni. Abbiamo prima utilizzato il termine moderno. Soprattutto nella zona nevralgica, questa caratteristica rappresenta un valore aggiunto. Tonali, gestendo la cabina di regia, sta migliorando notevolmente l’elaborazione dei passaggi, l’intuizione e la ricerca di spazi per imbucare i compagni. Una delizia per gli occhi, oltre all’atteggiamento del centrocampista, è il modo con cui si propone: basti vedere alcune percussioni, nelle quali è racchiusa sia la tecnica nel portarsi avanti il pallone, sia la “tigna” nel non mollare.

In ruolo e in una posizione dove nel calcio moderno si fa una fatica immane a trovare calciatori continui e di spessore, Sandro Tonali e il futuro del calcio italiano.