Pazzesca Premier, fino all'ultimo respiro: cuore Hammers, Tottenham suicida! Sogno Villans, ossigeno United, maestro Guardiola batte allievo Arteta. SOS Liverpool: Van Dijk crack, crociato e stagione finita?

Una Premier pazza, folle, ma meravigliosamente incredibile, impronosticabile. E forse è meglio così, perchè senza quei tifosi e quei colori che ne costituiscono la sua magia, era chiaro che non sarebbe stata la stessa cosa. Ed invece, nonostante le porte chiuse, le squadre s'affrontano a viso aperto, senza pressioni, danno il massimo, gol a grappoli, ribaltamenti, calcio rapidissimo, emozioni. 

Come quelle che vive il Villa, forse protagonista assoluto di questo inizio di stagione. Già, perchè sorprendente, meravigliosamente sorprendente. Secondo posto, altri 3 punti, ancor più pesanti, stavolta sotto l'acquazzone di Leicester: 1-0 alla fine, segna Ross Barkley, nell'anno del riscatto, nell'anno dell'Europeo. Staffilata velenosa da fuori, battute le volpi che adesso perdono pure Soyuncu per 3 mesi e Vardy per problemini fisici: Leicester discontinuo, Villa in paradiso. Il 7-2 a Liverpool, a questo punto, non è stato un caso. Dopo la salvezza disperata dello scorso anno, stavolta è stata costruita una squadra fatta bene, acquisti mirati e ragioni, sostanza e statistiche. E arrivano i frutti, eccome. Dopo questi primi 12 punti, se non fosse per tutta la concorrenza che il campionato più prestigioso al mondo porta con se', l'Europa non sarebbe utopia. Ma si sa, sognare non costa nulla, ed è un diritto ineluttabile di un popolo e club straordinario, come quello dei Villans. 

Il pomeriggio della domenica ha raccontato pure il primo punto del Fulham su un campo di uno Sheffield che, inevitabilmente, non ripercorrerà le orme della scorsa stagione. Ma soprattutto, il pari in extremis del Brighton a Palace, l'1-1 firmato McAllister nel derby della M23. E' stata la domenica proprio dei pari in extremis, come quello eroico e romantico nel West Ham, martelli di Moyes che non mollano mai, per un clamoroso 3-3 in zona Cesarini al Tottenham Hotspur Stadium. Nonostante uno stellare Harry Kane in forma straordinaria tra doppietta ed assist da far impallidire persino i migliori numeri 10, gli Spurs si suicidano nel finale, a partita praticamente chiusa: Balbuena, autogol di Sanchez, nel finale ingenuità dei soliti Aurier e Winks e tiro della domenica di Lanzini, bacino a traversa e Lloris e palla in rete. Da 3-0 a 3-3 negli ultimi 15 minuti, distrutto e rovinato il debutto (o meglio, nuovo debutto) del romantico Gareth Bale. 

Così come il Tottenham, che butta drammaticamente ancora punti al cesso nel finale, pure il Chelsea dei giovani meglio non fa: sontuoso Werner, doppietta e assist per Havertz, ma non basta, nel finale altro 3-3 dei Saints, pareggia Vestergaard su torsione deviando in maniera vincente il tiro dell'evergreen Theo Walcott, tornato alla base per tornare a brillare. 

OSSIGENO UNITED, GUARDIOLA BATTE ARTETA Il sabato di Premier ha altresì raccontato il riscatto United, con un super De Gea, e questo sì che è una notizia. Nel finale i diavoli rossi regalano tranquillità a Solskjaer, divorando il Newcastle con break e ripartenze perfette: super Rashford, Fernandes sbaglia rigore ma decide con pennellata all'incrocio, bene pure Van De Beek e Van Bissaka. 1-0 del City sull'Arsenal: finalmente Guardiola maestro batte Arteta maestro. 

MERSEYSIDE Sblocca Manè, pareggia Keane su corner, primo tempo intenso, bello, aperto a ribaltamenti, che si chiude 1-1. Nella ripresa bella partenza dell'Everton, squadra titolare forte e compatta, in cui vibra entusiasmo eccome. Gioiello James può esprimersi al meglio, ma appena calano i ritmi tac, stoccata di Salah e Liverpool in vantaggio. A freddarti sul più bello, esattamente come una corazzata che ha vinto una Champions e una Premier in 2 anni. E allora si distendono e dominano, ma non chiudono. E allora la bellezza di un Everton che non molla mai a colpire gli unici punti deboli: superficiale Trent, cross al bacio di Digne, Calvert-Lewin a sovrastare l'unico punto debole di un fluidificante formidabile come Robertson e 2-2. Esulta Carletto, dopo 4 vittorie un derby rimontato così va benissimo, se non fosse per Richarlison. Entrata durissima su Thiago, piena foga agonistica di un cavallo come lui (anche caratterialmente pure piuttosto vibrante, uno forte ma che sente tantissimo partite del genere, arrivando anche gli eccessi). E allora Liverpool per i 5 di recupero con l'uomo in più, diagonale debole di Henderson, Pickford eccede in confidenza, smanaccia male e la palla entra dentro: sarebbe 3-2, delirio rosso nel segno di capitan Jordan, poi VAR, Manè evidentemente in millimetrico offside e 2-2 finale. Strette di mano, Liverpool che mastica sì amaro, ma sono la squadra da battere. 

VAN DIJK Il dramma del weekend rosso è però rappresentato dall'esito degli esami dell'infortunio occorso a Van Dijk nel Merseyside derby. Sembrava scongiurata la paura, trapelavano timidamente sensazioni positive, invece ieri è arrivato il resoconto: è crociato, rottura, 7/8 mesi fuori. Stagione praticamente finita, forse rientrerà solo nel finale per preparare (chissà a questo punto in che condizioni) Euro 2021 con la sua Olanda. Incrociamo le dita, la Premier perde un campione, forse il centrale più forte al mondo. In bocca al lupo, Virgil!