Il Tottenham trova a Burnley ciò che aveva perso nel derby col West Ham. Due punti in più, necessari per superare gran parte della concorrenza e riproiettarsi a sole due lunghezze dalla vetta, una vetta tutta timbrata Mersey: Liverpool ed Everton al comando con 13 punti. Ne consegue che gli Spurs ne vantano 11, ottenuti e raggiunti stasera battendo 1-0 il Burnley, nel difficilissimo e freddissimo Turf Moor, campo sempre ostico e complicatissimo contro una squadra storicamente robusta, rocciosa, arcigna, che da anni mastica stesso nucleo, stesso gruppo, stesso manager, stesso progetto. Senza brillare arrivano 3 punti, la Winning Mentality tanto cara a Jose Mourinho. Le vittorie sporche, quelle che trasformano ed elevano davvero una squadra. Fase difensiva perfetta, retti bene corner e palle inattive: Lloris perfetto in uscita, decide proprio Son sugli sviluppi di palla inattiva con torre sul secondo. La preparazione di Mourinho stavolta sì, porta i suoi pesantissimi frutti. Per il Burnley c'è ancora tempo e tutta una stagione da giocare, un club che sa soffrire per poi puntualmente trovare le risorse col suo calcio tutto vecchio stile (alla Stoke, per intenderci) per salvarsi addirittura ad aprile. Un solo punto in classifica, ok, ma c'è spirito, abitudine e tradizione per ripartire.
Nel pomeriggio 1-1 tra le prossime due avversarie proprio degli Spurs, il Brighton e il West Brom. Un punto a testa salvezza, necessario per muovere e sviluppare la loro classifica. Gabbiani avanti con l'autogol di Livermore, nel finale pareggio in extremis per i Baggies firmato Grant.