2-1 all'Emirates, derby all'Arsenal! Man City in scioltezza, bene Man United e Leicester. Shock Sheffield: salta Wilder

S'è fermata Londra. Già, stavolta sì, ma fortunatamente il Covid proprio no, c'entra ben poco. S'è fermata per motivi calcistici, il North London Derby, il vero derby di Londra. Non d'alta classifica, ma d'orgoglio. E allora tifosi di Tottenham ed Arsenal tutti dentro casa chiusi a tifare, sperare, sognare. La supremazia sui rivali. Ed ha vinto l'Arsenal, quella più lontana dalle nobili zone europee, 2-1 in rimonta, in un derby giocato male, malissimo, dagli Spurs di Mourinho. E non è il primo grande appuntamento fallito. E pensare che una rabona assurda, senza senso, straordinaria, quella di un ragazzo troppo discontinuo e mai veramente grande giocatore, aveva illuminato le case di Londra: Erik Lamela, giocata d'alta scuola, Spurs avanti. Poi raggiunti e sorpassati, prima dal pari di Odegaard, poi dal rigore di Lacazette. E allora Lamela tradisce, gomitata, doppio giallo ed espulsione. Reazione d'orgoglio e palo di Kane, ma triplice fischio e derby biancorosso. Spurs ancora in corsa Champions, anche se da lontano. Accorcia l'Arsenal, che ambisce quantomeno alle zone europee, d'Europa League, colpevole dimensione biancorossa degli ultimi anni. 

UNITED OK Bene in serata pure il Man United, in attesa di San Siro. Recuperato Rashford, battuto 1-0 il West Ham, tre punti pesanti per riprendersi quel secondo posto che significa volare a gonfie vele verso la prossima Champions. Decide un'autorete di Craig Dawson. Partita scialba, senza particolari guizzi. Bravo il West Ham a mostrare le sue difensive armi migliori e quindi non far giocare il Man United, che alla fine comunque, di misura, riesce su episodio a portarla a casa. 

MONDAY NIGHT Domani Liverpool a Wolverhampton, per provare a riaprire spiragli per la corsa Champions, dopo la boccata d'ossigeno Lipsia. Ma d'altronde 6 sconfitte consecutive ad Anfield rendono il compito più arduo che mai, dopo uno dei crolli più incredibili degli ultimi anni di Premier. Annata sfortunata e maledizione Anfield, chissà che il Molineaux possa rappresentare anche in Prem un punto di ripartenza per sognare di rientrare in corsa per l'Europa che conta da qui alla fine. 

LEICESTER OK Momento d'oro per Iheanacho, prolifico e finalmente determinante, forse come non mai in carriera. Oggi tripletta, abbattuto 5-0 lo Sheffield. Rinforzata una posizione tra le prime 4, sogno Champions che prende sempre più corpo: l'obiettivo è quello di non ripetere errori ed ingenuità della passata stagione, quando inesperienza e infortuni costarono quel piazzamento proprio nel finale, perso sul più bello chiudendo l'annata al quinto posto. C'è sempre Vardy, c'è un play basso all'apice della sua carriera come Yuri Tielemans e un 10 straordinario (il secondo probabilmente più forte in Premier dopo Bruno) come Maddison. Insomma, cocktail da Champions, in un campionato così pazzo e impronosticabile come la Prem quest'anno, dove tante big (si guardi più che Chelsea, che comunque ha subito un cambio d'allenatore, Tottenham e Liverpool). 

SHOCK SHEFFIELD A Battere lo Sheffield il Leicester di Brendan Rodgers, come spiegavamo. Ma ciò che risalta è l'effetto Shock proprio in casa Blades, ormai fanalini di coda e praticamente retrocessi al termine di una stagione sfortunata, e l'esonero di Chris Wilder. Wilder proiettò il club dalla League One alla Premier, salvando il club durante la passata stagione e chiudendo proprio l'ultimo campionato con uno strepitoso piazzamento addirittura nella prima metà della classifica. Insomma, oltre le previsioni. Lavoro straordinario. Città commossa. Licenziato un signore. E' proprio vero che certe volte, come disse una vecchia conoscenza del calcio inglese come AVB, Andre Villas Boas, "certi allenatori sono vittime dei propri successi". Al suo posto, ad-interim, Paul Heckingbottom

OSSIGENO BRIGHTON La domenica di Premier s'era aperta con un successo pesantissimo, quello del Brighton in uno dei tanti derby della Manica: 2-1 a Southampton, vittoria determinante, si torna a +3 sul Fulham terz'ultimo con una gara da recupare. Apre Dunk, pareggia Che Adams, decide Leo Trossard. 

SATURDAY Le note positive per la corsa al quarto posto del Tottenham, ancora possibile grazie alle ultime tre vittorie di Mourinho prima della sconfitta di oggi, arrivano dai risultati del sabato. Diluvio d'occasioni tra Leeds e Chelsea ad Elland Road soprattutto per i padroni di casa, ma Mendy si esalta e Rudiger regge muro e termina sorprendentemente a reti inviolate. Qualcosina di più ci si sarebbe aspettati da Ziyech e Pulisic, ancora impalpabili, ma bravo Tuchel a portarsi a cara il pari e mantenere striscia positiva che significa ancora quarta posizione. Ancora peggio è andata all'Everton che s'infrange sul muro del Burnley, quello come sempre storicamente meravigliosamente eretto da Sean Dyche, in una settimana difficilissima per l'esperto tecnico britannico dopo aver perso il fratello della moglie. 2-1 Burnley, compattezza e Pope: non basta a riaprire Carlvert-Lewin, altra sconfitta interna per Ancelotti che ancora una volta s'arrende ad un rendimento interno dei suoi al di sotto delle aspettative. E si fa sentire pure a Goodison Park l'assenza del pubblico, accidenti! In chiave titolo invece altra vittoria in scioltezza per un Man City che reagisce alla sconfitta interna nel derby col Man United e sbanca Craven Cottage: 3-0 netto sul Tamigi, a segno Stones, Jesus e Aguero, tornato sul tabellino dal dischetto.